mercoledì 3 gennaio 2018

Cosa ci aspetta

Shmeat della già citata Dana Ellys
Il progresso scientifico ci ha permesso oggi di ottenere, seppur in maniera limitata e imperfetta, un prodotto che altrimenti si può solo "prelevare" in natura, con i relativi problemi di varia natura.
Quali sono i rischi connessi a questa nuova possibilità?
Prima di tutto è possibile che, nel punto in cui ci si trova ora con la ricerca, ci si areni. Ovvero, non si trovi una soluzione per ovviare al problema dello stato della carne prodotta in laboratorio (ottenibile solo di consistenza pari a quella del macinato), poiché sembra che non ci sia alternativa, per ora, ai veri vasi sanguigni delle vacche affinché un agglomerato di cellule costituisca un muscolo (dopodiché una bistecca nei nostri piatti). (1)
In seconda analisi si potrebbe notare che il costo della carne artificiale è, per ora, esorbitante, vista la produzione limitatissima, macchinosa, ancora in via sperimentale e la conseguente distribuzione pressoché nulla. Gli investimenti nelle principali startups del settore, che dalla loro nascita hanno visto crescere esponenzialmente il proprio valore, lasciano però ben sperare a questo proposito.
Ancora, c'è il pericolo che vi sia il caos in materia commerciale. Non esistendo una legislazione precisa in merito alla produzione e allo scambio di carni sintetiche in alcun paese, anche nella società globalizzata potrebbero sorgere conflittualità e problemi quando se ne dovrà parlare (si pensi alle intuibilmente potenti lobbies alimentari e/o della carne).

(1) articolo dal giornale online Il Post

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Sintesi

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